sabato 19 aprile 2014

In attesa dei "Gatti Mézzi in Puglia" - la nostra intervista



Pisanità
Istruzioni per l’uso a un concerto dei Gatti Mézzi 

Primissima cosa da sapere, anche perché so già che ve lo state chiedendo: i Gatti Mézzi non sono gatti a metà.
            Perché quel mézzi è una parola pisana - si legge con la e di pesce e la z di piazza – e significa sporchi, fradici. Già, perché se non siete mai stati a Pisa non sapete quanto l’Arno renda fradicio un po’ tutto quello che tocca (muri, porte, biancheria stesa al sole, sale e zucchero dentro i barattoli…), specialmente nei vicoli puzzolenti del centro storico. E se non basta l’acqua verdastra del fiume, ci si mettono le piogge torrenziali a fare il resto, da ottobre in poi.      
            Così i gatti pisani diventano mézzi. Soprattutto i più curiosi, quelli che amano passare la giornata in giro per la città, fra la gente, sui lungarni e nelle piazze, a caccia di un boccone o di una compagna da amare. 
Alcuni, addirittura, si mettono a cantare e a scrivere canzoni. E finisce che, dopo la provincia pisana, tutta l’Italia li scopra come un vero e proprio fenomeno della canzone d’autore contemporanea. Altro che “roba da gatti mézzi”, come si dice a Pisa per riferirsi a cose miserabili, ormai alla frutta: Tommaso Novi e Francesco Bottai, i gattacci in questione, hanno già all’attivo cinque dischi, tournée in tutta Italia e all’estero, la vittoria del Premio Ciampi nel 2007, la vittoria assoluta al festival Barezzi Live 2009 e l’approdo in finale al Premio Tenco 2013. Non ultimo, soprattutto, l’affetto di un pubblico sempre più numeroso e affiatato che li segue a ogni concerto, l’occasione più indicata per conoscere la loro musica e il loro mondo; quelle esibizioni dal vivo, cioè, dove anche lo spazio fra un brano e l’altro è un vero e proprio tuffo nella provincia toscana.
            A breve, per la prima volta in assoluto, la musica dei Gatti Mézzi sbarcherà in Puglia. Sarà un vero e proprio incontro di mondi: come accoglierà, la terra delle orecchiette e della pizzica, questi due toscanacci d’eccezione? Val la pena di prepararsi. A poco più di due settimane dal loro arrivo, allora, a nome di tutti i pugliesi mi faccio ambasciatore e li incontro.     

Partiamo da una curiosità apparentemente scontata: ma quand’è che nascono i Gatti Mézzi? Dico, come vi siete incontrati e quando vi è venuto in mente di iniziare questa avventura?
I Gatti Mézzi nascono per caso – mi risponde subito Francesco Bottai con un sorriso. Nascono nel 2005 quando io e Tommaso ci sentimmo per mettere due accordi sopra dei sonetti che avevamo scritto qualche tempo prima. Si trattava di testi nati per scherzo, nel solco della tradizione dei sonetti immortali del grande Renato Fucini, tutti rigorosamente in vernacolo pisano. Da allora ci dedichiamo solo a questo, oltre all'insegnamento da parte di Tommaso e all'acquerello da parte mia.

A proposito del vernacolo pisano, la prima cosa che si nota ascoltando un vostro disco, naturalmente, è che i testi di molte canzoni sono pieni zeppi di forme linguistiche toscane. Da dove arriva questa scelta, non certo scontata?
In realtà non fu una scelta vera e propria. E’ stato, come dire, il naturale sbocco della nostra passione per l’idioma locale, l'amore per un territorio con un'identità relativa: la Pisa dell'università e dell'aeroporto, una città ibridata ma con una fortissima tradizione politica e popolare.

Ma questa veste linguistica che conseguenze ha? Voglio dire, cosa aggiunge alle vostre canzoni, ma anche cosa toglie?
Il dialetto è un po' una lingua senza letteratura e direi che aggiunge naturalezza e spontaneità al tutto. Toglie un po' di comprensibilità all'esterno, è vero, ma identifica molto. In ogni caso, non ne siamo schiavi. L'ultimo album, “Vestiti leggeri”, è molto più italiano che dialettale. Può essere che il prossimo album sia tutto in italiano, chissà…




Allora divertiamoci un po’ con questo pisano, nel senso che i poveri pugliesi vanno avvisati di quello a cui vanno incontro (dico ironico): che ne dite di scrivere una specie di Glossario pisano alle cime di rapa? Un elenco di parole essenziali da spiegare ai pugliesi per capire il mondo dei Gatti Mézzi...
(risata) Sì è vero, qualche dritta bisogna pur darla ai nostri amici pugliesi, senza svelare troppo, naturalmente. Anche perché in qualche modo sarebbe impossibile, nel senso che le nostre parole fanno parte di un mondo di parole intraducibili. Le scegliamo una per una e ognuna di loro ha un suono, una fisicità insostituibile, come nei testi della poesia o della letteratura nel mondo orientale, dove addirittura l’intonazione modifica i significati.
            Per esempio, parole come labbrata o stiaffo, l’equivalente dello schiaffo italiano, hanno più o meno lo stesso significato, è vero, ma portano dentro sé un mondo, un evento specifico, un gesto diverso...un dolore, addirittura, diverso!
           
E’ un po’ quello che succede con i modi di dire toscani: pur avendo un significato grosso modo equivalente a quelli di altre zone d’Italia, vogliono dire altro. Ti spiego meglio: a Pisa si dice “chi c’ha pisciato c’asciughi”, come per dire che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Sono sicuro che un modo di dire simile esista in tutta Italia ma detto in questa maniera identifica un modo di pensare, un mondo a parte.
            O, per dirti, se voglio dire che nella vita sono i momenti difficili che fanno la differenza fra uomo e uomo, a Pisa si dice “Il barbiere si vede dalla curva”: la curva è quella della mascella quando ti fai la barba, per dire che se uno è forte lo riconosci nelle difficoltà. Ma, ovviamente, al di là del significato in sé, il detto tira in ballo il mondo delle botteghe dei barbieri toscani, della loro arte in mezzo alle chiacchiere dei clienti. Oppure, allo stesso modo, altri detti si rifanno all’ipocrisia delle comunità dei piccoli paesi di provincia, in cui si dice “Fatti un bel nome, pisciati a letto e diranno che hai sudato”, che significa che ti si perdona tutto se sei una persona conosciuta. O, ancora, “Dici bene, come hai detto?” e “Benvenuto, ci mancavi...se ‘un venivi non importavi”, per descrivere la doppia faccia di certa gente, soprattutto dei falsi amici presenti nell’universo chiuso dei bar.

Quegli stessi bar dove però nascono tanti personaggi e miti di paese che sono presenti nelle vostre canzoni? Dico bene?
Sì è vero. Ma bisogna fare attenzione, ci sono due tipi di bar: quelli intesi come circolo ricreativo, in cui l’esperienza degli anziani viene trasmessa alle giovani generazioni, quell’ambiente in cui si crea la mitologia della comunità a partire dalle storie di paese. E poi c’è il bar vissuto come cricca chiusa, una comunità della perdizione, dove c’è l’annacquamento delle passioni con gli interessi.
            E poi, tornando ai detti, c’è n’è un milione! Ormai mi hai scatenato: Se volevo morì, ingollavo un ombrello aperto”, per dire che se volevo mettermi nei guai lo facevo da solo. E se vogliamo parlare di singole parole, se volete un piccolo dizionario istantaneo, mi vengono subito in mente Fortori per “bruciori di stomaco”, Poponi per meloni, Ragni per spigole, Sciagattare per spaccare, per qui, il nostro intercalare/esclamazione Boia!, Sortire per uscire...e molte altre cose che sveleremo durante il live!

Va benissimo così! Ma ancora a proposito delle cose essenziali da sapere sui pisani: ci fate capire meglio la differenza fra pisani e livornesi, eterni rivali?
Certo! Il livornese è un miscuglio di pisano ed ebraico – continua Francesco, riferendosi alla nascita di Livorno a fine ‘400, popolata soprattutto da ebrei sefarditi in fuga dalla Spagna - con poca storia, quindi fresco, irriverente…ma anche un po' ignorantello! - aggiunge, mentre gli scappa una risata sotto i baffi (proprio quelli veri, dico, i suoi!). Sono molto boriosi e autocelebrativi, anche.

E invece dei pisani cosa possiamo dire?
I pisani sono più diffidenti e per questo paradossalmente più isolani. Ma come gli isolani se ti aprono la porta di casa è per sempre!

Veniamo all’ultimo disco “Vestiti leggeri” che, naturalmente, sarà molto presente nei vostri prossimi concerti qui da noi.
            Il titolo, come avete spiegato in tante interviste, «E’ una metafora per dire che in questo album ci siamo denudati, svelati, per proporre in maniera nuova ed originale al pubblico l’universo di Francesco e Tommaso» 
         
   In effetti, dentro c’è gran parte del vostro mondo artistico e personale: da Piscio ar muro, che credo sia una canzone-manifesto de I Gatti Mézzi, dato che il muro citato si trova forse in un uno dei vicoli di Pisa dove i gatti si mézzano di varia umanità (Meglio il piscio der gasolio/viva ‘r puzzo di cristiano); c’è Pisa e la provincia pisana (Marina, Ti c’ho beccato); c’è lo sguardo disincantato sull’amore (L’amore ‘un lo faccio più, Lacrima meccanica, Noi). Ma c’è anche l’Amore con l’A maiuscola: quello fra padri (babbi!) e figli (Furio su ‘na ròta, Pepe, Soltanto i tuoi Baffi) e il Delirio della vita adulta, delle responsabilità e dell’abbandono dei sogni di gioventù (Fame). Insomma, vestiti leggeri...ma non troppo, che ne dite?
(risata) Bè, di certo è un dischetto importante per noi...è un po' la fine e l'inizio di un percorso: c'è la summa della nostra grammatica musicale che vede partecipare tanti musicisti e che corona il nostro universo stilistico. Allo stesso tempo è l'inizio di una poetica più intimista e personale. C'è la sintesi dei nostri ascolti recenti e la speranza di riuscire a esternarli rifiltrati in modo personale.

E, oltre alla vostra vita artistica, c’è anche un bel pezzo di quella privata, della vostra vita attuale, giusto?
Certamente...C'è l'amore e lo spaesamento per questi bimbi esagerati – aggiunge Francesco riferendosi a sua figlia Bianca e al piccolo Furio di Tommaso - che c'hanno stravolto la vita, le aspettative e il punto di vista sulle cose. E poi ci siamo noi, che siamo du' òmini di 35 anni che fanno le cose che gli pacciono!

E dei progetti futuri che ci dite? Dove hanno la testa ora I Gatti Mézzi?
Siamo concentrati sui concerti in giro per l’Italia e la tanta gente che s’incontra, con grande piacere. Poi c'è in cantiere un disco live, stiamo raccogliendo materiale proprio in questo periodo. Vedrà la partecipazione di ospiti speciali...non vogliamo svelare troppo!

Di certo, una mèta sicura l’avete: vi aspettiamo in Puglia a fine aprile...ci siete mai stati, in solitaria o a suonare insieme? Come vi sentite in attesa di questo appuntamento?
Siamo davvero felici! La Magna Grecia, la Toscana del Sud...la sentiamo come una regione affine. Ci dà una sensazione di dolcezza materna, un Sud lontano dagli stereotipi tradizionali. Ci piglia davvero bene. E poi si mangia d'incanto e la gente è ganza!
 
Mentre vi aspettiamo, ci suggerite tre canzoni da ascoltare in vostra attesa? Diciamo, per fare due compiti a casa...
Direi Soltanto i tuoi baffi, che è un pezzo che rappresenta una cesura tra il nostro modo attuale di sentire la canzone e quello precedente. E’ una specie di salto verso qualcosa di diverso, né meglio né peggio dico, ma è come se avessimo aperto una finestra su un nostro modo nuovo di scrivere. Ancora dal nostro ultimo disco, Noi, che è il testamento di una serie di suggestioni che abbiamo utilizzato in passato. E poi sicuramente Portami a pescare, che rivela il modo di sentire il mare di noi toscani, un misto di nostalgia condito con grandissima ironia.

Perfetto allora, iniziamo a prepararci e vi aspettiamo impazienti...
Bimbi fatevi vivi che vi si fa stà' bene. E portateci una tegamata d'orecchiette!

Agostino Bimbo - Liolà Eventi
------I GATTI MéZZI IN PUGLIA------
24/26 aprile 2014 - PRIMA ASSOLUTA
#oltrejazz2014 #gattimézziinpuglia #primaveraliola2014

In prima assoluta per la nostra regione, arriva in Puglia la musica d'autore dei GATTI MéZZI.

 

Insigniti del Premio Ciampi nel 2007, vincitori assoluti del festival Barezzi Live 2009 e finalisti al Premio Tenco 2013. All’interno del tour 2014, che porta in giro il loro ultimo album “Vestiti leggeri” e che ha già visto numerose tappe italiane ed europee (Parigi, Bruxelles), I Gatti Mézzi si esibiranno:

-Giovedì 24 aprile 2014 al SUITE 801 di Putignano (C.da
Barsento, S.P. Noci-Monopoli Km 4, Putignano, BA), h 22. Per info: 0804978914 – 3930977785 - 335 833 8202 - 3494938360
- Venerdì 25 aprile 2014 al MACINATE CANTINE 1931 di Specchia (Via G. Deledda - Corso Italia - Strada Provinciale Tricase, Specchia, LE), h 22. Per info: 3807557067 - 3494938360
- Sabato 26 aprile 2014 al PETRA Live Music di Ceglie Messapica (via Pietro Elia 11, Castello Ducale, 72013 Ceglie Messapica, BR), h 22. Per info: 3896693601–3494938360

I concerti dei "Gatti Mézzi in Puglia" fanno parte della rassegna Oltrejazz2014 organizzata da Liolà Eventi. Per il programma completa e tutti i dettagli su esibizioni e artisti clicca “Mi Piace” sulla pagina FB www.facebook.com/liolaeventi o visita il sito www.liolaeventi.it

martedì 15 aprile 2014


Heidi’s boys
I musicisti pugliesi che accompagneranno Heidi Vogel nei concerto del 19 e 20 aprile 2014 #oltrejazz2014 #primaveraliola2014 #heidivogelinpuglia

Tutte le esibizioni di Heidi Vogel (19 e 20 aprile 2014) saranno accompagnate da due musicisti pugliesi d'eccezione: Vince Abbracciante, all'organo Hammond, e Giovanni Angelini, alla batteria.

Il contatto diretto fra gli artisti internazionali e i migliori talenti del nostro territorio è uno degli obiettivi principali di Liolà. Lo scambio, il confronto, la collaborazione fra mondi diversi, infatti, non possono che generare qualcosa di unico e irripetibile per il pubblico, un’esperienza indimenticabile per il cuore e le orecchie degli spettatori.

Conosciamo meglio i nostri artisti...

Vince Abbracciante

Vince è una vera e propria punta di diamante nel panorama musicale italiano, vincitore di numerosi premi e con al suo attivo collaborazioni internazionali di rilievo. 

Lo staff di Liolà gli ha chiesto come vive l'attesa del tour di fine aprile con Heidi Vogel. 
"Un paio di anni fa mi sono imbattuto in un disco bellissimo della Cinematic Orchestra -racconta Vince con un sorriso - e sono stato catturato dalla splendida voce di Heidi, una voce che emoziona! Nella mia carriera, ogni nuova collaborazione con un grande artista mi ha sempre lasciato qualcosa di positivo a livello umano e musicale ... non vedo l'ora di salire sul palco!".

Bio

Vince Abbracciante nasce ad Ostuni il 21 Febbraio 1983. All’età di otto anni intraprende gli studi musicali con il padre Franco e con A. Sanese. Ha studiato e/o frequentato master class con Franco D’Andrea, BrunoTommaso, Richard Galliano, Joelle Leandre, Steve Potts, Roberto Gatto, Dado Moroni e si diploma in musica jazz presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli sotto la guida di Gianni Lenoci. 
Nel 2000 vince il “25° concorso internazionale Città di Castelfidardo” e nel 2003 vince il 53° Trofeo Mondiale di fisarmonica. Dal 2000 è testimonial delle fisarmoniche Borsini di Castelfidardo. Nel 2011 gli viene attribuito dal Festival Internazionale di Castelfidardo il prestigioso premio la VOCE D'ORO già assegnato ad Astor Piazzolla, Gorni Kramer, Richard Galliano, Antonello Salis, Art Van Damme, Gil Goldstein, Vinicio Capossela.
E' stato autore ed esecutore delle musiche originali del film "Le Mamme di San Vito" di Gianni Torres, al film e' stato assegnato il Premio Globo Tricolore 2011 – Brasile/Cinema. Si e' esibito nei cinque continenti: Germania, Brasile, Stati Uniti, Indonesia, Malesia, Tailandia, Singapore, Inghilterra, Austria, Sud Africa, Cina, India, Corea Del Sud, Australia, Nuova Zelanda, Danimarca, Olanda e Canada, esibendosi in festival e jazz club prestigiosi: Virada Cultural (San Paolo), Melbourne Jazz Festival (Melbourne), Queen’s Birthday Jazz & Blues Festival (Wellington), Java Jazz Festival (Jakarta), Esplanade Hall (Singapore), Montreal Jazz Festival, Rochester Jazz Festival, TerniJazzFest, Bari in Jazz, FIF (Castelfidardo), National Arts Festival (Grahamstown), Hong Kong Jazz Festival (Hong Kong), suonando con musicisti di spicco: Juini Booth, John Medeski, Marc Ribot, Marvin Bugalu Smith, Stacy Dillard, Flavio Boltro, Carlo Actis Dato, Bruno Tommaso, The Bumps (Davide Penta & Antonio Di Lorenzo), Giuseppe Delre, Roberto Ottaviano, Luca Ciarla, Lucio Dalla. Nel 2006 si avvicina alle tastiere vintage, come l'organo Hammond, Farfisa, Rhodes ecc, dando sfogo alla sua vena creativa e psichedelica.

Nel 2009 progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di ampliare la gamma sonora del suo strumento. La nuova fisarmonica, dopo più di un anno di costruzione e progettazione, è stata presentata ufficialmente alla fiera di Francoforte in Aprile 2011.
Richard Galliano, parlando di giovani fisarmonicisti in un’intervista pubblicata sulla rivista francese Jazzman, ha detto: "Chi più mi ha impressionato è un giovane italiano, originario della Puglia: si chiama Vincenzo Abbracciante. In ogni brano mi ha imbarcato in una storia e commosso."

www.vinceabbracciante.com



Giovanni Angelini

A dettare il ritmo delle esibizioni di Heidi Vogel sarà la batteria di Giovanni Angelini, un giovane talento di Locorotondo che si sta ritagliando uno spazio sempre più importante nella nuova generazione di jazzisti italiani.

“Ovviamente sono più che contento e orgoglioso di poter suonare con Heidi – ci dice il musicista mentre si prepara ai concerti di fine Aprile-, è sempre costruttivo collaborare con gente nuova ed esperta...Io sono un musicista discretamente giovane - ho 27 anni - e sono letteralmente affamato di musica!"

Conosciamolo meglio

All'età di 11 anni, Giovanni Angelini si appassiona alla musica e alla batteria in modo particolare. Comincia lo studio di quest'ultima con un insegnante privato della sua cittadina d’origine, Locorotondo (Bari), dove prende anche confidenza con le varie percussioni grazie all'esperienza nella banda musicale paesana.
A 13 anni comincia lo studio delle percussioni classiche in conservatorio. Non termina il corso a causa della grande passione per la batteria, troppo trascurata in quel percorso formativo. Consegue comunque il diploma di teoria e solfeggio. Comincia lo studio approfondito dello strumento a 15 anni con il maestro Antonio Di Lorenzo. Dai 18 comincia a studiare con vari maestri in tutt'Italia: in particolare Ettore Mancini, Fabrizio Sferra, Ettore Fioravanti, solo per citare alcuni nomi.

Negli anni, il suo studio si concentra soprattutto sulla musica jazz. Si diploma al conservatorio “Nino Rota” di Monopoli con il massimo dei voti in primo e secondo livello in musica jazz sotto la guida del maestro Gianni Lenoci.
Partecipa a vari seminari e a diversi concorsi, dove si classifica sempre ai primi posti. In particolare, prende parte ai seminari estivi di Siena jazz nel 2011 nei quali vince la borsa di studio "Billi Sechi" che gli ha permesso di frequentare, nell'estate 2012, i seminari di Nuoro jazz organizzati da Paolo Fresu. Anche in questi seminari viene premiato come migliore batterista e ottiene una borsa di studio per formare un gruppo composto dai migliori allievi dei corsi che si esibirà in giro per l'Italia e all'estero nella prossima estate 2013.

Suona in varie formazioni pugliesi con Gianni Lenoci, Vince Abbracciante, Pasquale Mega e numerosi altri musicisti. Negli anni ha collezionato collaborazioni con Steve Potts, William Parker, Juini Booth, Giovanni Mayer, Gianluigi Trovesi, Dave Douglas, Ben Street, Greg Osby, Reuben Rogers, Robertinho De Paula. Attualmente è impegnato nel suo primo lavoro da leader, che a breve sarà presentato al pubblico.

Contatti: http://www.facebook.com/giovanni.angelini.5

venerdì 11 aprile 2014

Quattro chiacchiere con Levo
Intervista esclusiva alla cantante inglese Heidi Vogel: una vita dedicata alla musica e un amore speciale per la Puglia

            Su di lei c’è poco da dire. E’ una delle voci più apprezzate e richieste sulla scena musicale inglese. Ha calcato i palcoscenici mondiali in tournée col Cirque du Soleil e la Cinematic Orchestra, di cui è lead singer dal 2006. A Marzo 2013 è uscito il suo album di debutto come solista, “Turn Up the Quiet”, una splendida rivisitazione di 11 classici della tradizione brasiliana degli anni ’60-‘70.

            A grande richiesta, Heidi Vogel tornerà in Puglia con un mini-tour personale di due date, il 19 e il 20 Aprile 2014. L’evento, un’occasione imperdibile per gli amanti della bossa nova e del jazz, toccherà le città di Specchia (Le) e Ceglie Messapica (Br). 
In vista delle sue esibizioni, Levo - nickname col quale Heidi si fa chiamare dai suoi fans – ha rilasciato un’intervista esclusiva allo staff di Liolà per salutare il pubblico pugliese e invitarlo ai suoi concerti. 

Perché hai scelto proprio il nome Levo? E’ un soprannome risalente alla tua infanzia?
(Sorriso) No no, è semplicemente un’abbreviazione per il mio ben più lungo nome di battesimo: Heidi LEonore VOgel! L’ho scelto nel corso degli anni.
Partiamo da un’immagine che ho trovato curiosando sul tuo profilo MySpace. E’ una foto molto bella di te da bambina, sembri dire: “Silenzio prego, sto per cantare”. Cantavi già allora?
Sì, certo. Tutta la mia vita l’ho passata cantando con la mia famiglia, nei cori scolastici e con le mie insegnanti private di canto e pianoforte. Insomma, è la mia passione di sempre!
Il tuo esordio, infatti, è arrivato di lì a poco: avevi solo 16 anni quando hai ricevuto il premio Yamaha National Youth Rock and Pop, nel 1995. Pensi sia successo tutto troppo presto? Cosa ti spaventava di più agli esordi?
A dire il vero, non ho mai avuto molta paura. Mi è sempre piaciuto imparare cose nuove e mi sono concentrata prevalentemente su questo. Ad esempio, ho dedicato molto tempo, come musicista, a prendere confidenza col jazz. La paura forse viene strada facendo: secondo me, più impari più diventi timoroso.
Allora, a giudicare dalla tua carriera successiva piena di tournée internazionali e grandi concerti col Cirque du Soleil e la Cinematic Orchestra, devi essere letteralmente terrorizzata ... Qual è stato il momento più emozionante per te?
(Sorriso) Su questo non c’è dubbio. Per me cantare alla Royal Albert Hall di Londra con la Cinematic Orchestra (due volte, nel 2007 e nel 2010) è stato il momento più alto del mio percorso artistico fin qui, l’esperienza più bella ed esaltante che abbia mai provato!

Oltre a girare il mondo con la Cinematic sappiamo che la tua vita d’artista passa soprattutto dalle esibizioni live nei locali europei, in particolare di Londra: cosa ti piace di più della città in cui vivi?
Oh, adoro Londra! Mi piace la sua street culture, i mercati di quartiere e ogni angolo più nascosto della città. Naturalmente amo le performances di musica dal vivo: la live music è una cultura così piena di talento ... per me è sempre una fonte d’ispirazione!
Lasceresti Londra per vivere in qualche altro posto nel Mondo?
Che dire? Amo anche le città sul mare. Il mare è il mio posto preferito.
Allora potresti scegliere un bel paesino della nostra Puglia?
(Risata) Certo, sono stata in Puglia tante volte. Non c’è da sorprendersi se ti dico che la cosa che amo di più della vostra regione è proprio il mare! 
E della musica pugliese cosa ne pensi? Conosci il grande evento “La Notte della Taranta”? Sei attratta da questa ricerca nella musica popolare?
Sì, ne ho sentito parlare. Ho anche assistito dal vivo a spettacoli di musica tradizionale pugliese, moltissime volte. I love it!
A breve, a fine Aprile, anche tu farai parte della nostra stagione musicale con il tuo primo tour da cantante solista: hai qualche anticipazione per il pubblico?
Sì, porterò in concerto brani del mio album di debutto, “Turn Up the Quiet”, uscito il 4 Marzo 2013. E’ un bossa nova-jazz album. Interpreto 11 classici della musica brasiliani degli anni ’60-’70 a cui sono molto legata. In tutto l'album mi accompagna Josue Ferreira, un chitarrista di grande talento, e tanti altri ospiti, tra cui il cantante Cleveland Watkiss, i pianisti Austin Peralta e Ivo Neame. Ad arricchire le sonorità dell’album c’è il remix della Cinematic Orchestra, di IG Culture e di Emanative. Nella mia testa ora c’è solo questo progetto da far conoscere in giro per il mondo!
Siamo proprio curiosi di ascoltarti! Se avessi una bacchetta magica, però, in questo momento così entusiasmante della tua vita quale sogno realizzeresti prima: Amore o Carriera?
(Risata) E’ un’informazione troppo riservata!
https://mail.google.com/mail/images/cleardot.gifGrazie Heidi, ti aspettiamo in Puglia.
Un saluto a voi e a tutto il pubblico pugliese!

Agostino Bimbo –www.liolaeventi.it